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Test dei Marshmallow: anche i corvi sanno aspettare e dimostrare la loro acuta e spettrale intelligenza

Lo conoscete tutti l’esperimento dei Marshmallow?

E’ il metodo applicato per studiare come la capacità di ritardare la gratificazione attesti capacità cognitive quali la pianificazione futura. Si tratta di uno studio valido per capire come si sviluppa la cognitività umana e, in particolare, stabilisce a che età un essere umano è in grado di ritardare una gratificazione, se questo comporta un beneficio ulteriore in seguito.

L’esperimento, chiamato “Stanford Marshmallow Experiment”, consiste nel metter davanti ad alcuni bambini un marshmellow, dicendo loro che se avessero aspettato 15 minuti senza mangiarlo ne avrebbero ottenuto un altro.

Recentemente, dall’università di Cambridge, sotto la guida della psicologa Rachel Miller, è arrivato un nuovo studio con un nuovo risultato: a ritardare la gratificazione qualora questa sia destinata ad aumentare non sono in grado solo i bambini o gli esseri umani in generale. Lo sono anche i corvi, che hanno dimostrato la loro spettrale intelligenza superando il test cognitivo dell’autocontrollo, rinunciando a divorare degli snack se potevano vederne arrivare uno di ancora migliore.

Lo studio ha comparato i comportamenti di entrambe le specie, modificando però la modalità di somministrazione del premio: i ricercatori hanno utilizzato un apparato costituito da un vassoio rotante in una custodia trasparente con una finestra che consentiva al vassoio di fuoriuscire per una parte.

Nove corvi catturati in natura e 61 bambini, di età compresa tra tre e cinque anni, sono stati addestrati su come funziona la struttura, di seguito sono stati svolti i test in due condizioni: con i premi visibili, e con uno o entrambi i premi nascosti sotto una copertura sul vassoio.

Per i bambini i premi erano rappresentati da figurine, mentre per i corvi erano snack. Oltre che per quantità i premi miglioravano anche per qualità (figurine più grandi/tipologia di cibo).

Quando i premi erano visibili, sia i bambini che i corvi erano davvero bravi a ritardare la gratificazione per un trattamento migliore, e, in particolare, erano molto più disposti ad aspettare quando il trattamento era di qualità migliore rispetto a quando ce n’era solo di più.

Ciò ha dimostrato che i corvi erano disposti ad aspettare perché volevano uno spuntino migliore e non per fame.

Ma quando si trattava di spuntini nascosti, i bambini si comportavano meglio dei corvi, i ricercatori sostengono che potrebbe dipendere dalla natura selvaggia dei corvi.

Ogni volta che il ricercatore si trovava nella voliera per sistemare il vassoio, i corvi restavano lontani e si avvicinavano al vassoio solo dopo che la persona se n’era andata. Pertanto, non sapevano quale ricompensa fosse nascosta sotto la copertura e dovevano fare affidamento sulla loro deduzione per capire se valeva la pena aspettare la ricompensa nascosta.

I bambini, tuttavia, non avevano una tale paura, ed erano in grado di osservare lo scienziato che metteva gli adesivi e ricordare cosa c’era sotto la copertura.

Nell’articolo i ricercatori hanno scritto che “È possibile che questo contesto di prova, in cui i corvi dovevano anche prendere decisioni sull’assunzione di una ricompensa immediata o ritardata che variava in qualità o quantità, così come la localizzazione della mano e/o il ragionamento per esclusione, causava un sovraccarico mentale di capacità di memoria di lavoro e/o di allocazione dell’attenzione”.

Tuttavia, i risultati sono coerenti con uno studio precedente del 2014 che si basava ugualmente sul test del marshmallow: ai corvi della Nuova Caledonia veniva offerto uno spuntino e venivano addestrati che, se avessero aspettato, avrebbero avuto uno spuntino migliore, o in termini di qualità o di quantità. Anche in questo test, gli uccelli hanno dimostrato di essere più disposti ad aspettare uno spuntino di qualità che una quantità maggiore di uno spuntino di qualità inferiore.

Ancora un altro esperimento, condotto nel 2014, ha mostrato che i corvi della Nuova Caledonia possono comprendere la causa e l’effetto, quasi quanto un bambino.

Quando veniva loro presentato un test di spostamento dell’acqua – ottenuto mediante una serie di tubi sull’acqua e uno spuntino che fluttuava sempre più distante – i corvi erano in grado di posizionare oggetti nell’acqua per alzare il livello e raggiungere il cibo. Secondo i ricercatori di quello studio, il livello di comprensione era alla pari a quello di bambini di sette anni.

Quindi è possibile che i corvi, essendo in grado di imparare il monitoraggio della mano e osservare la persona che sta mettendo il cibo, siano in grado di eseguire bene quanto i bambini il test degli spuntini nascosti.

“Questi risultati contribuiscono alla nostra comprensione dell’autocontrollo negli uccelli e nell’uomo, e in particolare, permettono di comprendere alcuni dei fattori contestuali che possono influenzare le prestazioni in questi compiti”, hanno scritto i ricercatori nel loro articolo.

“Questi fattori dovrebbero essere presi in considerazione quando si progettano esperimenti futuri e quando si confrontano le prestazioni tra diverse specie. Pertanto, i nostri risultati aiutano a fornire una base per future ricerche sui meccanismi di autocontrollo.”

La ricerca è stata pubblicata su Animal Cognition.

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