Come riconoscere i messaggi ingannevoli del cervello
Quante volte ci facciamo prendere dall’ansia? Oppure perdiamo il controllo perché in preda alle emozioni?
Ebbene, questo succede quando il nostro cervello manda messaggi ingannevoli, capaci di generare una reazione spropositata, irrazionale ed erronea…
Ma come fare perché questo non accada più?
Innanzitutto è necessario conoscere di cosa si tratta e poi attuare una strategia affinché questi pensieri disfunzionali non si ripropongano più.
I MESSAGGI INGANNEVOLI
I messaggi ingannevoli sono pensieri cosiddetti “automatici”, che sfuggono alla nostra consapevolezza poiché non sappiamo riconoscerli e rappresentano la vera “causa” delle emozioni negative e dei comportamenti disfunzionali che sentiamo e/ o agiamo in risposta ad alcuni eventi.
I messaggi ingannevoli sono:
- rigidi ed estremi;
- in contraddizione con la realtà oggettiva;
- illogici;
- dannosi per il conseguimento del proprio benessere e dei propri scopi.
Spesso i messaggi ingannevoli prendono la forma di
- pretese e bisogni assoluti (doverizzazioni: “io devo assolutamente… non si può vivere senza”),
- insopportabilità e intolleranza (“io non tollero…non sopporto”),
- catastrofismo (“è tremendo…sarebbe terribile”),
- giudizi totali su di sé o gli altri (“non valgo niente…sei uno stupido”).
Per riconoscere i propri pensieri ingannevoli può essere utile chiedersi
“Cosa significa questo per me?” o “Perché ́mi fa stare male?”
Per esempio se mi isolo e mi allontano dagli altri, lo faccio perché sento una morsa al petto. Cosa significa questo per me? Significa che è meglio stare da solo perché penso di essere una cattiva persona e questo mi fa stare molto male. Perché sto così male?
“se sono una brutta persona e nessuno mi stimerà, questo sarà̀ insopportabile” (bassa tolleranza alla frustrazione).
Rispondendo a questa domanda abbiamo trovato il pensiero negativo di base (insopportabilità̀ della mancanza di stima) che crea sensazioni spiacevoli e/o dolorose.