Il silenzio è potere

«Il silenzio, qualunque cosa sia, non è un suono», afferma Chaz Firestone, professore assistente di scienze psicologiche e neuroscienze alla Johns Hopkins e coautore del lavoro. «È l’assenza di suono. Eppure spesso ci sembra di sentirlo». Il ricercatore attraverso il suo studio è arrivato a dimostrare che esiste un nuovo modo di studiare la percezione dell’assenza, tramite illusioni auditive.

Per il neuroscienziato René Rodriguez, ideatore di AMPLIFII™ EXPERIENCE, invece, il silenzio è potere.

Siamo abituati ad ascoltare migliaia di migliaia di parole al giorno, noi stessi le pronunciamo una di seguito all’altra per accreditare il nostro essere professionisti, per riempire un vuoto o, semplicemente, per noia.

È in questo contesto che il silenzio è potere.

Ha la forza catalizzatrice di attirare l’attenzione laddove non c’era e consacra la leadership che stiamo esercitando sul nostro team.

Più aumenti la consapevolezza di quello che sei realmente, più il silenzio ti rende potente. Le pause diventano autorevoli, come la storia che stai raccontando.

Le pause e il silenzio sono lo strumento che permettono di dare forza alla tua storia e allo stesso tempo creare un legame indissolubile con chi sta ascoltando e guardando.

Il silenzio fa lo stesso effetto di un salto nel vuoto, se domini quel salto, non ci sarà più nulla di cui aver paura.

Il programma LIVE2INFLUENCE, insegna anche questo: a fare anche del silenzio un’arma per impreziosire il tuo storytelling.

«Saper motivare un team, i propri collaboratori, coinvolgerli a tal punto da emozionarli e far nascere in loro il desiderio di raggiungere un obiettivo comune, sono qualità che non possono mancare in un leader vero e autentico», Martina Franzini, LIVE2INFLUENCE trainer.