Neuroscienza&Quotidiano

Le Neuroscienze al Salone del Mobile di Milano

Le neuroscienze sono entrate al Salone del Mobile. La fiera interazionale del design e dell’arredamento che si svolgerà a Milano dal 16 al 21 Aprile quest’anno si è servita di studi neuroscientifici con l’obiettivo di rendere gli spazi ancora più a misura della persona e delle sue esigenze, il tutto per arrivare a migliorare l’esperienza di visita e la fruibilità degli spazi.

Lombardini22, gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria, si è avvalso delle neuroscienze e ha avviato una serie di test in 3D per analizzare i comportamenti emotivi e inconsci di coloro che percorrono padiglioni e stand. Uno dei temi focali di questa edizione è il concetto di “sorprendenza” neologismo introdotto dal Direttore Generale di Lombardini22, Juri Franzosi, con cui intende l’incontro di mondi apparentemente distanti in grado di creare un effetto di stupore e meraviglia. Sono proprio l’unione delle differenze, la multidisciplinarità, la contaminazione e l’attitudine all’evoluzione, a generare nuove risposte a esigenze reali.

Franzosi nel sito salonemilano.it spiega in che modo due discipline come neuroscienze e architettura possono fondersi.

“Le neuroscienze e l’architettura sono due discipline che si arricchiscono vicendevolmente. Semplificando, possiamo dire che il processo integrato tra architettura e neuroscienza si articola in 4 fasi:  

1. Brief 
i principi neuroscientifici riguardo agli effetti che lo spazio ha sulle persone si aggiungono a quelli architettonici, fornendo suggestioni progettuali specifiche per un brief integrato e neuroscience driven
. 

2. Verifica scientifica in itinere 
durante la fase di design si effettua una verifica scientifica delle scelte progettuali adottate, immergendo un campione di soggetti in realtà virtuale e monitorando le loro reazioni neuropsicologiche, come successo per il Salone del Mobile 2024.  

3. Aggiornamento del progetto 
attraverso un processo iterativo, sulla base dei risultati degli esperimenti condotti in fase due, si apportano modifiche e miglioramenti al progetto. 

4. Verifica scientifica finale 
quando il progetto è realizzato, si ripetono gli esperimenti condotti in fase due nel mondo reale, andando a verificare che gli obiettivi condivisi in fase di brief siano stati raggiunti. 

Il valore aggiunto del nostro processo progettuale, infatti, è dato dalle prospettive diverse con cui ogni progetto viene guardato. Così, per il Salone del Mobile 2024, abbiamo da subito individuato gli obiettivi sperimentali specifici e una strategia che ci ha portato, ad esempio, a migliorare l’esperienza di visita all’interno dei padiglioni. Come? Analizzando le reazioni emotive e inconsce delle persone che percorrono e abitano padiglioni e stand.  

Attraverso il nostro processo integrato tra architettura e neuroscienza abbiamo potuto progettare un nuovo modello di fiera, più facile nell’orientamento e nella fruizione, con percorsi, piazze, luoghi di sosta e di quiete, spazi d’incontro, che ci fanno impiegare meno tempo, meno sforzo cognitivo e con una visione più completa degli stand”. 

– Photo Credit: Neuroscience Experiment, Lombardini22

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