Neuroscienza&Quotidiano

Il comunicatore empatico. Ecco come si esprime (II parte)

Abbiamo visto che una comunicazione empatica è caratterizzata da doti di comprensione, ascolto empatico e il raggiungimento di compromessi.

Ma, nella quotidianità, che tipo di affermazioni dobbiamo usare per creare una comunicazione empatica?

  • Affermazioni di discrepanza per il chiarimento delle incomprensioni o delle contraddizioni nel comportamento (esempio: “La nostra priorità era lavorare al progetto X, ora mi chiedi più tempo per il progetto Y. Vorrei che chiarissi qual è la nostra priorità ora”);
  • Affermazioni empatiche per il riconoscimento dei sentimenti, delle emozioni e delle necessità altrui, oltre all’affermazione dei propri (esempio: “Lo so che sei occupato, ma ho bisogno del tuo aiuto”);
  • Affermazioni consequenziali per informare l’altra persona delle penalità che rischia se non modifica il proprio comportamento (esempio: “Se accadrà di nuovo non avrò altra scelta se non dei provvedimenti disciplinari, vorrei evitarlo”);
  • Affermazioni di base per fare conoscere le proprie necessità, elogiare, descrivere fatti o informare (esempio: “Mi è piaciuta la tua presentazione”);
  • Affermazioni sui sentimenti negativi per comunicare i sentimenti negativi senza sfogarsi in modo incontrollato e avvertire l’altra persona degli effetti delle proprie azioni (esempio: “Quando ritardi la consegna del rapporto mi costringi a lavorare nel fine settimana. Questo mi infastidisce, perciò gradirei che consegnassi per tempo”).

Spesso, ci chiedete anche di suggerirvi delle tecniche che facilitino tale comunicazione in modo efficace e non artefatto. Ecco cosa vi consigliamo:

Parafrasare, stimolare chiarimenti, esplicitare il messaggio ricevuto, interpretare lo stato d’animo dell’interlocutore, assentire, guardare con attenzione negli occhi, esprimere i propri sentimenti, fare autoapertura (dire come ci sentiamo noi…self- disclosure), mantenere il contatto visivo e la giusta vicinanza fisica, riformulare quanto detto dall’interlocutore eliminando tutti i termini e gli accenti che trasmettono negatività così da rendere neutra la sua dichiarazione. 

Ricordate che l’obiettivo di una comunicazione empatica è CATTURARE L’ATTENZIONE E STIMOLARE LA RICEZIONE NEL DESTINATARIO, quindi:

  • Abituatevi a fornire durante la comunicazione una CORNICE INTERPRETATIVA (esempio: “sto per dirti una cosa importante e vorrei essere ascoltato…” );
  • Date una VISIONE D’INSIEME (esempio: “ti dico cosa ho notato…” );
  • Ponete una CLAUSOLA (esempio: “non sono esperto dell’argomento, ma…”);
  • Attribuite un RUOLO ALL’ASCOLTATORE (esempio: “tu che conosci bene..” );
  • Esplicitate COME SI DESIDERA ESSERE ASCOLTATI (esempio: “ho bisogno di parlare per chiarirmi…”);
  • NEGOZIATE IL TIPO DI ASCOLTO (esempio: “ti va di ascoltarmi senza…?”).

Infine, dire NO in modo chiaro, conciso e onesto quando è il caso di farlo, evita stress immotivato, risentimento e rabbia verso gli altri.

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