
La sindrome del cervello popcorn e l’Effetto Junk Food Digitale
Lo sapete che la maggior parte di noi ha sviluppato un cervello popcorn? E non è una cosa positiva!
Il termine “cervello popcorn” viene utilizzato per descrivere una sensazione comune di affaticamento mentale e sovrastimolazione legata all’uso eccessivo di dispositivi digitali.
Immagina il tuo cervello come un pentolone di popcorn che scoppiettano sul fuoco: i pensieri saltano rapidamente da un’idea all’altra, senza un filo logico o una sequenza definita, proprio come i chicchi di mais che esplodono in modo imprevedibile.
A coniare questa espressione è stato il dott. Levy per evidenziare come il nostro cervello si sia adattato alla velocità e alla frammentazione dell’ambiente digitale. Siamo costantemente bombardati da notifiche, pubblicità, messaggi e stimoli visivi, che ci costringono a passare da una cosa all’altra rapidamente, proprio come un chicco di popcorn che scoppia. Questo fenomeno non è solo fastidioso, ma può portare a una sensazione di urgenza e di sovraccarico mentale.
Non una patologia, ma una sensazione diffusa, un termine colloquiale che descrive uno stato mentale comune tra chi trascorre troppo tempo immerso nel mondo digitale. La sovrastimolazione continua provoca difficoltà nel concentrarsi, mantenere l’attenzione e processare le informazioni in modo efficace.
Le Cause del “Cervello Popcorn”
Controlliamo i nostri telefoni in media 85 volte al giorno, ovvero una volta ogni 15 minuti. Questo continuo bisogno di controllare le notifiche, scrollare i feed dei social media o rispondere a messaggi diventa particolarmente evidente nei momenti di attesa o di pausa, quando in passato ci saremmo concessi qualche minuto di riposo mentale.
L’eccessivo tempo trascorso davanti allo schermo altererebbe anche i volumi di materia grigia e bianca nel cervello, aumenterebbe il rischio di disturbi mentali e comprometterebbe l’acquisizione della memoria e l’apprendimento.
Come disattivare il “Cervello Popcorn”?
- Prenditi del tempo per monitorare l’uso della tecnologia: inizia osservando quanto tempo trascorri davanti agli schermi e, se necessario, imponiti l’obiettivo di ridurlo. Verifica le statistiche di utilizzo sui tuoi dispositivi e stabilisci limiti personali.
- Opta per l’analogico, quando puoi: scegli di leggere libri in formato cartaceo anziché digitale. Se devi scrivere, prova a usare carta e penna. Questo può aiutare a ridurre la stimolazione digitale e favorire la concentrazione.
- Riduci o elimina le notifiche – anche dalle chat: togli tutto ciò che si impone nel tuo tempo e nella tua giornata; devi essere tu a scegliere di leggere, informarti e aggiornarti. Questo passo può non solo diminuire drasticamente la stimolazione invasiva ma anche permetterti di gestire le informazioni in momenti più opportuni. Se ricevi molte e-mail, identifica un momento della giornata in cui ti focalizzi solo su di esse e non farti distrarre durante le altre ore.
- Rifletti sul tuo rapporto con lo smartphone e identifica, se necessario insieme a un professionista, se esistono comportamenti di dipendenza. È importante riconoscere e modificare abitudini che impediscono una gestione sana del tempo
digitale. - Diffida dal digital detox una tantum: invece di optare per “diete dal digitale” estreme, come una settimana all’anno senza dispositivi digitali, che generano molto stress e sono spesso fini a loro stesse, cerca di integrare gradualmente abitudini più sane nella tua routine quotidiana, focalizzandoti su uno stile di vita equilibrato e a lungo termine.
- Educa i bambini sull’uso consapevole dei dispositivi: la tecnologia non deve essere eliminata dalla vita dei bambini, ma è importante accompagnarli in un percorso di conoscenza dello strumento e consapevolezza d’uso, ad esempio aiutandoli a riflettere sul contenuto che consumano e sul tempo che vi dedicano.
Fonte: Neophytou, E., Manwell, L. A., & Eikelboom, R. (2019). Effects of excessive screen time on neurodevelopment, learning, memory, mental health, and neurodegeneration. International Journal of Mental Health and Addiction