Neuroscienza&Quotidiano

Empatia. Sappiamo davvero cos’è?

L’empatia è una delle possibili modalità di relazione con l’Altro.

Nello specifico, l’empatia è da considerarsi come “il senso dell’altro”, si acquisisce gradualmente ed è associato a processi affettivi (per percepire le emozioni) e cognitivi (per immaginarci al posto di un altro).

Empatia non vuol dire “fare del bene” all’Altro. E’ un concetto eticamente neutro, non ha a che vedere di per sé con la bontà o la cattiveria. Per essere compassionevoli non si può non essere empatici. Invece, si può essere empatici senza volere bene all’Altro. Anzi, io posso essere empatico al fine di manipolare l’Altro, comprendendolo meglio (basti pensare al sadico).

IL CERVELLO EMPATICO E IL SUO SVILUPPO

Pensiamo al cervello di un bambino: esso acquista nel corso degli anni capacità di empatia sempre più complesse.

  • Tra il 1° e il 2° ANNO: compare una forma di empatia affettiva. Il bambino inizia a identificare le emozioni dell’altro e vive sentimenti di approvazione e disapprovazione.
  • 4 ANNI E MEZZO: oltre all’empatia affettiva subentra quella emotiva. Non si tratta solo di sentire le emozioni dell’altro, ma di immaginare ciò che egli sente considerate le sue differenze rispetto a noi.
  • Questa abilità viene acquisita lentamente poiché richiede l’integrazione di molte informazioni, come il carattere dell’altro, le sue condizioni di vita, le sue particolarità culturali.
  • 9 ANNI: il bambino passa poi da un referenziale autocentrico a uno allocentrico. Questo passaggio implica un cambiamento di prospettiva emozionale, uno sforzo cosciente importante, che difficilmente avviene prima. E’ solo a questo punto che si tiene in conto il vissuto e il punto di vista dell’altro integrandolo con la dimensione emotiva.

In questo senso, sono di fondamentale importanza le sollecitazioni provenienti dall’esterno: un ambiente che non incoraggi l’adozione del punto di vista dell’altro e la percezione delle emozioni non favorisce l’integrazione dell’empatia emozionale e cognitiva e le conseguenze di ciò possono essere devastanti.

EMPATIA AFFETTIVA ED EMPATIA COGNITIVA. Insieme è meglio!

Quello che viene definito assunzione di ruolo matura è la condizione per lo sviluppo del senso morale. L’empatia affettiva senza l’empatia cognitiva è minacciata dalla confusione emozionale, mentre l’empatia cognitiva senza quella emozionale è solo uno strumento di manipolazione degli altri.

All’assunzione di ruolo matura deve essere accostato il senso di reciprocità: non fare all’altro ciò che non vorresti fosse fatto a te. In questo modo possiamo immedesimarci anche con realtà distanti da noi.

Questo connubio dovrebbe svilupparsi tra gli otto e i dodici anni. Ecco perché risulta cruciale allevare i nostri bambini nella molteplicità dei punti di vista: incoraggiare il senso di reciprocità e sviluppare la capacità di cambiare il punto di vista. La tolleranza si può e si deve imparare, costruendo per tappe il senso dell’empatia associando emozioni e ragione.

Tags  

You Might Also Like

Leave a Reply