Neuroscienza&Quotidiano

Abitudini e possibilità di cambiare

Settembre è arrivato e con lui anche i buoni propositi e la voglia di cambiamento.

Quindi stop alle cattive abitudini per partire alla grande…

Ma cosa sono le abitudini? Ne esistono di buone e di cattive?

La neuroscienza ci dice che il nostro cervello è alla costante ricerca di modi per risparmiare energia. Uno di questi è trasformare le attività in abitudini. Anche un’azione complicata che richiede concentrazione, come guidare o portare a termine il proprio lavoro, diventa con il tempo un’abitudine senza sforzi.

Le abitudini possono essere di 3 tipi:

• Abitudini fisiche – come ci vestiamo, come parliamo o ci presentiamo

• Abitudini mentali – quello che pensiamo di noi stessi, come gestiamo le priorità, affrontiamo i problemi o prendiamo decisioni

• Abitudini emozionali – come reagiamo agli stimoli esterni, che idea abbiamo di noi stessi, il nostro temperamento emotivo

Le nostre abitudini, unite alle nostre convinzioni e allo stile di vita, modellano costantemente il nostro cervello e, di conseguenza, influenzano il nostro essere.

Fortunatamente il nostro cervello non è statico: può essere allenato per cambiare abitudini di pensiero acquisite nel corso degli anni o per apprendere nuove abilità. Il cervello ha infatti la capacità di adattarsi per far fronte alle esigenze del mondo che ci circonda.

Grazie alla Neuropasticità cerebrale il sistema nervoso può modificarsi a seconda degli eventi che lo coinvolgono e influenzano, come ad esempio l’esperienza. Ecco allora che possiamo riprogrammare e potenziare il cervello per performare sempre al meglio.

Ogni input generatosi nel nostro cervello viene trasmesso di neurone in neurone creando una sorta di traccia di memoria.

Ripetendo gesti, pensieri, parole, procedure, movimenti l’impulso elettrico già conosciuto passa nuovamente su quella via neuronale, solcandola e rafforzandola.

La straordinaria capacità del cervello di riorganizzarsi, quindi, dipende innanzitutto da noi!

Dobbiamo imparare a riconoscere le cattive abitudini, smascherarle comprendendo gli errori cognitivi che le generano e, infine, riprogrammarle, per aprire nuovi sentieri, adottare, cioè, nuove abitudini positive e costruttive.

Non ci resta che metterci al lavoro e scoprire la parte migliore di noi!

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