Settembre e il cervello: come ripartire davvero
Settembre è il nuovo gennaio.
Almeno per il cervello.
Ci ritroviamo pieni di energia post-vacanza (o solo pieni di notifiche), con la tentazione di scrivere liste, fissare obiettivi, cambiare tutto.
E nel bel mezzo di questo entusiasmo da “nuova versione di me”, spuntano – puntuali come la pioggia il primo giorno di scuola – i fuffa guru.
Ti promettono il mindset “antiblocco”, la formula definitiva per essere più produttivo, più carismatico, più leader… in 5 giorni o meno.
Ma il cervello ha bisogno di altro. E anche tu.
Vediamo perché.
Il cervello ama i nuovi inizi (e lo dice la scienza)
Il motivo per cui settembre ci sembra così potente ha un nome: effetto fresh start.
Le neuroscienze ci dicono che il cervello è molto ricettivo nei momenti di transizione: il rientro, i nuovi cicli, gli “inizi simbolici” (come settembre) attivano il sistema dopaminergico, che è il motore della motivazione.
Risultato? Hai voglia di cambiare, crescere, fare scelte nuove.
Ed è proprio lì che si inserisce il rischio.
Quando siamo in questa fase “aperta” mentalmente, il nostro cervello è più sensibile a promesse semplici con grandi risultati.
È colpa (o merito) del sistema limbico, che cerca scorciatoie emotive e ricompense immediate.
Quindi sì: il “Corso gratuito di 48 minuti per diventare un leader magnetico” suona bene.
Peccato che non modifichi nessuna rete neurale stabile, non crea nuove abitudini e – spoiler – non ti cambia davvero.
Vuoi ripartire davvero? Fallo in modo che il cervello approvi.
Ecco 3 spunti concreti, supportati dalle neuroscienze, per usare settembre come un punto di ripartenza autentico:
1. Parti dai tuoi valori, non dai tuoi obiettivi
Il cervello ha bisogno di significato, non solo di risultati.
Un obiettivo scollegato da ciò che conta per te attiva fatica, non energia.
Chiediti: Perché lo voglio? Dove mi porta? È allineato con ciò in cui credo?
2. Allena l’intenzionalità, non la perfezione
Il mito della “versione perfetta di me” manda in tilt la corteccia prefrontale.
Molto meglio definire micro-intenzioni concrete, legate a ciò che puoi fare oggi, con ciò che hai.
Ogni piccolo passo coerente rinforza il circuito dopaminergico e costruisce fiducia.
3. Crea rituali realistici, non rivoluzioni
I cambiamenti duraturi non partono da “oggi cambio tutto”, ma da abitudini minime ripetute.
5 minuti di journaling, 10 minuti di camminata consapevole, 1 azione gentile al giorno.
Il cervello ama la ripetizione e la prevedibilità. Non serve l’effetto wow: serve la coerenza.
Se stai cercando qualcosa che ti aiuti davvero a costruire una nuova versione di te – non da copertina, ma concreta, consapevole e duratura – forse possiamo aiutarti.
Coaching, neuroscienze, pratica, feedback, leadership vera.
È questo il nostro modo di aiutarti a crescere.
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E se sei pronto a costruire – non a fingere – la tua prossima evoluzione.