Sono soprattutto dei cortocircuiti nella sfera delle abitudini emozionali la causa di comportamenti non salutari o dei pensieri negativi – che tutti noi abbiamo – e che ci fanno sentire tristi, in ansia o demotivati, molto spesso senza un vero motivo.
Riuscire ad individuare e mettere in discussione questi “virus” mentali o errori cognitivi, significa essere in grado di far durare meno le emozioni spiacevoli ed intense.
Jeffrey Schwartz nel suo libro “You are not your brain” individua 8 errori cognitivi in cui incappiamo tutto quanti.
Pensiero dicotomico Tutto-Nulla: Gli eventi vengono visti come tutti bianche o tutti neri, buoni o cattivi. Non ci sono sfumature, ci possiamo sentire perfetti o completamente imperfetti, non esiste una via di mezzo; seguiamo binari prestabiliti e rigidi.
O fai quello che ti dico, o non ci vedremo mai più.
Pensiero Catastrofico: prediciamo il futuro in maniera negativa senza considerare altri possibili esiti o sviluppi. Ci si aspetta in continuazione che avvenga un disastro, creando in questo modo intense reazioni di ansia
Se non è ancora tornata a casa è perché sicuramente ha avuto un incidente.
Svalutazione del Positivo: in modo irragionevole, ci diciamo che le nostre esperienze, azioni o qualità positive non contano, non hanno valore
Ho eseguito bene questo compito, ma tutti ne sarebbero capaci.
Personalizzazione: vengono attribuite caratteristiche personali a una situazione. Crediamo che qualcosa non vada in noi stessi se stiamo vivendo delle sensazioni spiacevoli
Mi sento depresso, quindi la mia relazione non sta funzionando, è tutta colpa mia!
Iper-generalizzazione: tendiamo ad arrivare a conclusioni di carattere generale in modo affrettato, allontanandoci dalla situazione concreta.
Mi tratta sempre male.
La Tirannia dei “Devo”: abbiamo un’idea rigida di come dobbiamo comportarci, autoimponendoci regole rigide e severe. L’errore sta nel considerare un’esigenza assoluta ciò che, nella maggior parte dei casi, sarebbe solo obiettivamente preferibile. Il dover essere capace di tutto, il dover risolvere ogni problema, il dover piacere a tutti, il dover controllare le nostre emozioni, sono tra le più comuni auto-costrizioni che ci portano a non sentirci bene.
Non doveva comportarsi così.
Confronti errati: credere che la nostra situazione attuale sia peggiore di quella di qualcun altro o peggio di quanto ci saremmo potuti immaginare.
Nessun altro si sente in questo modo, nessuno lo capisce.
False Aspettative: ci creiamo aspettative errate sui comportamenti attesi e ci aspettiamo che le cose vadano sempre come desideriamo.
Ci sono riuscito ma potevo fare meglio.