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Il significato dei colori

I colori sono intrisi di un grande potere simbolico. Nonostante le antiche credenze abbiano lasciato posto alle scienze esatte, ci viene ancora spontaneo dire che le spose si devono vestire di bianco, che il rosso è il colore della rabbia e che si prova invidia si diventa verdi. Da dove deriva questa simbologia a cui non sappiamo rinunciare? Ce lo spiega Elle Conroy, storica e autrice di “The Symbolism of Colors” (1921).

LA PUREZZA: il bianco

In numerose culture, il colore bianco simboleggia la purezza e l’innocenza e le vesti e gli indumenti bianchi vengono indossati per trasmettere la purezza spirituale e / o sessuale.

Non sorprende quindi che il bianco sia stato associato alla purezza: anche la più piccola goccia di colorante o una macchia di sporco distrugge il colore.

MISTERO O MORTE : il nero

Molte culture antiche credevano che il nero fosse “il colore del mistero e delle vie misteriose e della saggezza di Dio”, scrisse Conroy nel suo libro. Questo perché nella notte, così come nell’oscurità, l’assenza di luce trascendeva la percezione umana nello stesso modo in cui si pensava che la saggezza di Dio fosse al di là della comprensione.

Di tutti i misteri, la morte potrebbe essere stata il più grande. Gli antichi, infatti, erano completamente “all’oscuro” di ciò che sarebbe accaduto dopo, per questo veniva (e viene) rappresentata dal colore nero. Inoltre, c’era l’ulteriore coincidenza che la morte potesse essere equiparata al sonno, il momento in cui si entra nell’oscurità della notte e quando le palpebre chiuse bloccano tutta la luce.

PASSIONE: il rosso

Il rosso ha una serie di significati simbolici, tra cui vita, salute, vigore, guerra, coraggio, rabbia, amore e fervore religioso. Il filo conduttore è che tutto ciò richiede passione, si tratta di quella “forza vitale” che spinge il sangue.

Quando le persone si arrabbiano, i loro volti si colorano di rosso. Quando sono felici e in salute, hanno le guance rosee (mentre quando sono malati o stanno morendo, hanno un pallore mortale, privo di rosso). Quando gli uomini combattono, il sangue viene versato. In tutti i casi, il sangue rosso si manifesta in relazione alla passione.

Il rosso era così potente nelle culture tradizionali che si credeva che gli oggetti rossi trasmettessero la salute solo attraverso il loro colore. Ad esempio, si credeva che la maggior parte delle pietre rosse come granati e rubini avessero proprietà salutari e preventive. A Roma i bambini indossavano il corallo rosso come talismano per proteggersi dalle malattie, e in Cina, per ragioni simili, i bambini indossavano sempre un capo di abbigliamento rosso.

REGALITÀ: il viola

Il viola simboleggia la regalità, la nobiltà e l’imperialismo. In molte società europee, il simbolismo era persino stabilito dalla legge: dall’antica Roma all’Inghilterra elisabettiana, le “leggi suntuarie” proibivano a chiunque tranne ai membri stretti della famiglia reale di indossarlo.

Lo status d’élite del viola deriva dalla rarità e dal costo del colorante originariamente utilizzato per produrlo. I commercianti di tessuti ottenevano la “porpora di Tiro”, come veniva chiamata la tintura, da un piccolo mollusco che si trovava solo in una regione del Mar Mediterraneo vicino a Tiro, una città commerciale fenicia situata nell’odierno Libano. Furono necessari più di 9.000 molluschi per creare un solo grammo di viola di Tiro e poiché solo i sovrani ricchi potevano permettersi di acquistare e indossare tessuti tinti con il colore, divenne associato alle classi imperiali di Roma, Egitto e Persia.

Un’altra conseguenza di ciò è che il viola è venuto anche a rappresentare la spiritualità e la santità, perché gli antichi imperatori, re e regine che indossavano il colore erano spesso considerati dei o discendenti degli dei.

VERITÀ E TRISTEZZA: il blu

Secondo Conroy, nella storia spesso si indentificava il colore blu con la verità. Si pensi anche alla locuzione anglosassone “true blue” per indicare il colore di un cielo limpido, che nell’immaginario riporta ad un riflesso calmo che conduce alla verità.

Oggi, però, il blu trasmette principalmente tristezza e disperazione. In inglese si dice “got the blues” , quando si è giù di morale. La connotazione può riferirsi a lacrime e pioggia (con i suoi effetti depressivi), poiché l’acqua era tipicamente rappresentata nella mente delle persone come blu. Nella mitologia greca, Zeus faceva piovere quando era triste.

NATURA E SAGGEZZA: il verde

Il riferimento alla natura e all’ambiente è ovvio, mentre quello alla saggezza ha antiche origini.

Secondo Conroy, gli egiziani credevano che un dio di nome Thoth guidasse le anime dei morti su “una verde collina di vita e saggezza eterna”. Successivamente, i romani basarono il loro dio Mercurio su Thoth, e il pianeta Mercurio a sua volta fu basato sul dio. Per questo motivo, in astrologia, a volte si dice che il verde sia il colore del pianeta Mercurio, che è il pianeta che governa la mente e conferisce la conoscenza della conoscenza non solo del tipo essenziale per il successo materiale, ma anche la conoscenza ispiratrice e la saggezza celeste.

In seguito, i cristiani accostarono l’arcangelo Michele al Mercurio della mitologia romana. Questo è il motivo per cui le raffigurazioni tradizionali lo mostrano mentre conduce le anime dei defunti alla “collina verde di Sion”.

Oltre all’associazione con la saggezza, c’è una connotazione negativa riferita al verde. “Il verde nella sua accezione negativa prende forma ‘nella gelosia del mostro dagli occhi verdi’, che è l’esatto opposto della saggezza celeste, poiché la gelosia è sempre dovuta all’intrusione dei desideri del sé, mentre la saggezza celeste desidera dare piuttosto che a ricevere ” scrive Conroy. “Si dice spesso che il colore verde anticipi la morte. Questa idea potrebbe essere una sopravvivenza dell’antico culto di Mercurio e persino di San Michele in epoca cristiana, entrambi messaggeri di morte”.

FELICITÀ E CODARDIA: il giallo

Non sorprende che il giallo simboleggi la felicità, in quanto il colore fa riferimento al calore e al sole e ai loro benefici effetti.

Nelle culture antiche in cui un dio o degli dei erano associati al sole, come l’Egitto e la Cina, il giallo era il colore più alto e nobile e quindi il colore delle figure religiose e dei reali (che si pensava fossero discendenti degli dei).

Conroy, però, spiega che tutti i colori hanno un rovescio della medaglia, un significato negativo che tradizionalmente si oppone a quello positivo. Insieme al calore e alla felicità, quindi, il giallo rappresenta anche la codardia e l’inganno. “Riconosciamo l’ingannevole Giuda molto spesso nelle immagini antiche dal fatto che gli vengono date vesti gialle sporche”, ha scritto.

AVVERTIMENTO: l’arancione

Gli storici ci dicono che l’arancione non era considerato dalle antiche civiltà occidentali come un colore primario. A seconda della tonalità, il colore veniva inserito nella categoria rosso o giallo. Per questo l’arancio non è impregnato di un proprio significato simbolico forte.

Nella storia recente, tuttavia, l’arancione è diventato un avvertimento e viene utilizzato per indumenti ad alta visibilità (come le tute spaziali) e attrezzature di sicurezza (come i coni stradali). Questa associazione è pratica: l’arancione contrasta fortemente con il colore blu e quindi è molto visibile su un cielo limpido.

(articolo tratto da livescience.com)

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