Jeffrey Schwartz – La teoria dei 4 passi

Molti dei pensieri, impulsi, e sensazioni che sperimentiamo non riflettono chi siamo o la vita che vogliamo vivere. Queste false missive non sono vere rappresentazioni di noi stessi, ma piuttosto messaggi errati e ingannevoli del cervello.

Una volta capito che il nostro cervello spesso non fa dei nostri obiettivi a lungo termine una priorità, la soluzione è chiara: dobbiamo imparare come attivare la nostra mente in modo che possa aiutarci a reimpostare il nostro cervello affinché lavori per noi, e non contro di noi.

La teoria dei 4 passi, descritta da Jeffrey Schwartz nel suo libro “You are not your brain”, cancella le associazioni tra pensieri ed abitudini negativi e rafforza quelle positive.

Partendo dall’autoconsapevolezza di ciò che ci accade, i quattro passi, consistono nel ri-etichettare, ri-considerare, ri-focalizzare e ri-valutare i messaggi ingannevoli del nostro cervello.

RI-ETICHETTA, identificando i messaggi ingannevoli e chiamali per ciò che sono davvero.

Prima di poter cambiare qualcosa bisogna chiamarlo per ciò che è. Questo passaggio comporta lo sviluppo di una consapevolezza di ciò che fa il tuo cervello nel momento. Osserva semplicemente cosa succede senza dargli un significato. Successivamente, quando hai riconosciuto questi errori cognitivi, etichettali per ciò che sono realmente: pensieri, impulsi, desideri, abitudini, sensazioni fisiche o emotive. Questo ti aiuterà a staccarti da questi messaggi e a capire che fanno parte del tuo cervello e non di te.

In concreto.

Abbiamo l’abitudine di controllare la mail ogni 5 minuti durante il weekend. Se non lo facciamo viviamo il fine settimana con ansia e provando sensazioni negative.

RI-ETICHETTA

“Oh, ho voglia di controllare di nuovo la posta elettronica.”

RI-CONSIDERA i tuoi pensieri ingannevoli cambiando la tua prospettiva e valutandoli come elementi sbagliati.

Lo scopo della riconsiderazione è quello di capire che i messaggi celebrali sbagliati sono separati dalla tua persona. Essere coscienti di questo, mette un filtro tra questi errori cognitivi e il comportamento ingannevole automatico. Puoi usare frasi come “non sono io, è solo il mio cervello”.

RI-CONSIDERA

“Ho l’urgenza di controllare di nuovo l’e-mail perché ho l’ansia di sapere se c’è qualcosa nella posta in arrivo … mi fa sentire bene, controllare i miei messaggi diminuisce la mia ansia di potermi perdere qualcosa”

RI-FOCALIZZA la tua attenzione su una attività sana e costruttiva quando si presentano i messaggi ingannevoli del cervello.

Con la rifocalizzazione ci si rende conto del fatto che si può continuare la nostra giornata serenamente, nonostante la presenza dei pensieri e degli impulsi negativi. Inizia il processo di rifocalizzazione rifiutando le risposte abituali che il messaggio ingannevole stimola in te. Dì a te stesso “Sto vivendo una risposta abituale, ho bisogno di concentrarmi su qualcosa di diverso”. Imparerai che, anche se la sensazione spiacevole è lì, non deve controllare quello che fai. Decidi tu cosa fare, invece che reagire ai messaggi ingannevoli con impulsi abituali.

Potrebbe essere utile concentrarti su ciò che ti circonda, leggere o chiamare un amico.

RI-FOCALIZZA

Vai a fare una passeggiata, chiama un amico, gioca. Fai qualcosa che ti interesserà ed è divertente. Dopo tutto, è il fine settimana!

RI-VALUTA le tue sensazioni spiacevoli come messaggi sbagliati del cervello. Coltiva il tuo lato sano e positivo.

Quando completi i primi tre passaggi regolarmente, il quarto passo inizia ad accadere quasi automaticamente. Inizi a vedere pensieri, impulsi e emozioni per quello che sono: sensazioni causate da messaggi mentali ingannevoli che non ti avvantaggiano, che non sono veri e che hanno poco o nessun valore. Anche se i messaggi ingannevoli cercheranno di convincerti del contrario, devi cambiare le tue convinzioni, non te stesso, per reimpostare il tuo cervello sul pensiero sano e costruttivo.

Rivalutare significa affrontare la vita con un modo di pensare positivo ed empatico, imparare a prenderti cura di te stesso, in modo da prendere le decisioni basandoti su stati emotivi stabili e positivi invece che essere governato da paura, rabbia, tristezza o altre emozioni ingannevoli.

RI-VALUTA

Riconosci che questa esigenza di controllare la posta elettronica non è altro che la sensazione di un messaggio ingannevole del cervello. Non è qualcosa che deve essere preso sul serio. Più cerchi di controllarlo, più diventeranno frequenti e intensi gli stimoli. Quindi, respingi questo messaggio ingannevole del tuo cervello e vai invece a fare qualcosa di sano e produttivo.